È un orologio di dodici orologi. È incorniciato per scandire l’incomprensione dell’eternità. Un meccanismo cinetico e programmato che segna l’ora esatta solo con le lancette posizionate sulle sei. Apparentemente piatto nasconde invece livelli di profondità che sottendono quelli di lettura. Un oggetto pensato per ricordare l’utilità dell’inutile, la stringente necessità dell’assurdo dove la danza delle ventiquattro lancette disegnano virtuosismi, scandiscono equilibri, orchestrano convivenze nella metafora reale dove solo con il tempo fissi la tua posizione nello spazio.



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